Leigh Bardugo by Le vite dei Santi

autore:Le vite dei Santi
La lingua: ita
Format: mobi
Tags: Fantasy & Magic
ISBN: 9788835713333
editore: Mondadori
pubblicato: 2021-10-12T22:00:00+00:00

SANKT PETYR

Invece di andare alla funzione nel giorno del suo santo, un ragazzo del villaggio di Brevno decise di sgattaiolare via con una caraffa piena di sidro di suo padre e nascondersi nel pollaio a dormire. Mentre era addormentato, un demone gli si infilò in bocca e dalla gola gli strisciò dentro il corpo, e quando lui si svegliò non era più lo stesso ragazzo. Morse sua madre sulla guancia e diede fuoco alla scuola del villaggio, era pieno di rabbia e strappò il libro delle preghiere nella cappella. Quando finalmente la sera andò a letto, fu chiamato un prete perché pronunciasse parole sacre sopra il suo corpo addormentato e tirasse fuori a forza il demone.

Dalla bocca del ragazzo uscì una cosa umida e grigia come una lumaca che, pur urlando e dimenandosi, alla fine mollò la presa su di lui. Ma il prete non aveva pensato a far chiudere ogni via d’accesso della casa, e il demone fuggì da una finestra aperta.

Come si sa, i demoni sono attratti dall’acqua, per cui l’essere maligno si stabilì dentro un lago presso il villaggio. Ogni volta che qualcuno si avvicinava all’acqua per pescare o per bere, il demone saliva in superficie, nascondendo la sua vera forma per attirare la vittima. A volte assumeva le sembianze di una sirena dalla pelle liscia e le labbra umide che intonava canti d’amore per i giovanotti. Altre volte era una madre perduta che mormorava una ninna-nanna, oppure un vecchio amico che gridava un’allegra canzone di bevute. Il demone trovava sempre la melodia giusta per incantare le sue prede e, non appena il cacciatore o il contadino o la vedova o il bambino immergevano le dita nell’acqua, afferrava lo sventurato per il polso e lo trascinava giù fino alle pietre lisce sul fondo del lago. Là terminava la sua canzone, mentre il freddo penetrava nelle ossa di un’altra povera anima perduta e l’acqua le riempiva i polmoni. Solo allora il demone lasciava andare il corpo, che tornava galleggiando verso riva.

La gente del villaggio sapeva che niente poteva distruggere il demone se non il fuoco. Gli uomini di Brevno riempivano le faretre di frecce infuocate, ma il mostro era troppo astuto per allontanarsi dal lago. Ogni volta che i cacciatori si avvicinavano alla riva per scoccare le loro frecce, il demone cominciava a cantare e li trascinava sott’acqua.

Il prete che si era lasciato sfuggire il demone aveva da tempo abbandonato il paese per la vergogna. Ma il giovane che era arrivato a sostituirlo era di una tempra più salda. Petyr aveva la forza dei Santi e non aveva paura di avvicinarsi al lago. Disse agli uomini di prendere le loro frecce, immergerle nel catrame e tenersi pronti. Camminò verso l’acqua e, mentre si avvicinava, cominciò a recitare i Salmi Sikuriani. Quando fu a pochi passi dal lago vide davanti a sé suo fratello che intonava un vecchio e sboccato canto marinaresco che avevano imparato da loro padre, e su cui da bambini avevano riso insieme per ore. Ovviamente,

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